
NPL 2025: opportunità e strategie per un mercato in evoluzione
15/01/2025Il 13 agosto 2024 è stato reso pubblico sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 116 del 30 luglio 2024, che adotta la direttiva (UE) 2021/2167, conosciuta comunemente come la Secondary Market Directive (SMD). Questa normativa segna un importante avanzamento per il mercato italiano, introducendo nuove disposizioni per i gestori e gli acquirenti di crediti non performanti, in particolare dei NPL (Non-Performing Loans).
L’intento principale della direttiva SMD è di promuovere lo sviluppo dei mercati secondari per i crediti NPL, ovvero quei crediti che le banche non riescono a recuperare. Inoltre, la direttiva si propone di rafforzare le tutele per i debitori, cioè le persone o le aziende che hanno contratto questi debiti e incontrano difficoltà nel ripagarli.
Tra le varie novità introdotte si segnalano:
- L’istituzione di un regime minimo di autorizzazione e controllo per i gestori di crediti NPL, al fine di garantire operazioni trasparenti e conformi alle norme.
- La regolamentazione delle relazioni tra acquirenti, gestori di crediti NPL e fornitori di servizi di gestione del credito, per assicurare che tutti gli attori del mercato agiscano in maniera coordinata e conforme alle regole.
- Un quadro normativo specifico per la protezione dei debitori, che comprende obblighi informativi, norme di condotta, l’istituzione di un nuovo registro di vigilanza e una gestione più strutturata dei reclami.
- Il perimetro dei crediti deteriorati è limitato alle sofferenze, escludendo quindi i Past Due e gli UTP, originati da banche e altri enti autorizzati a erogare finanziamenti.
- È confermata l’esclusione delle sofferenze cedute attraverso cartolarizzazioni e degli NPL gestiti per conto di banche, enti 106 o gestori di fondi di investimento.
- L’attività di acquisto delle sofferenze è stata liberalizzata, con l’obbligo di affidare la gestione a un soggetto autorizzato (o a una banca/ente 106).
- Alla Banca d’Italia è stato attribuito il potere di rilasciare l’autorizzazione e di esercitare la vigilanza sui «gestori di crediti in sofferenza».
- Il gestore (o la banca/ente 106 incaricato della gestione) è responsabile anche per gli obblighi dell’acquirente, come ad esempio quelli informativi o relativi alla Centrale Rischi.
- Si prevede la possibilità per il gestore di mantenere gli incassi dei debitori in conti dedicati aperti presso banche, che rappresentano patrimoni separati.
La nuova normativa mira a facilitare la cessione dei crediti deteriorati rendendo il mercato più dinamico e competitivo.
Questo decreto rappresenta un significativo progresso nella regolamentazione del settore finanziario italiano, allineandosi alle direttive europee e promuovendo un equilibrio tra le esigenze del mercato e la tutela dei consumatori.